PRP sta per PLASMA RICCO di PIASTRINE. Il nostro interesse per le PIASTRINE, normalmente presenti nel torrente ematico, deriva dal fatto che esse contengono delle proteine, i cosiddetti “fattori di crescita”, GF’s, che contribuiscono, tra l’altro, alla formazione di nuovi vasi.
Il PRP è prodotto autologo perché donatore e ricevente sono lo stesso paziente.
Per la preparazione del PRP si utilizza un sistema a norma di legge che prevede un prelievo di 60 cc di sangue periferico.
Non sorprendano i 60 cc perché per una donazione di sangue si preleva l’equivalente di una lattina di Coca Cola che è di 330 cc.
La provetta viene posizionata in una centrifuga impostata per un determinato numero di giri, per un tempo prestabilito e alla fine, in base al peso molecolare, i vari elementi del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piatrine…) si dispongono a strati sovrapposti e ben distinti.
La porzione utile ai nostri scopi è quella contenente le piastrine concentrate in un volume di plasma ridotto.
Le piastrine vengono prelevate e subito infiltrate sul cuoio capelluto. La procedura si esaurisce in 30 minuti, il paziente torna subito a casa, il giorno seguente shampoo e vita normale.
Ripetiamo la prestazione dopo 6 mesi e poi una volta/anno ma l’intervallo può essere anche più ravvicinato e in ogni caso viene concordato con il paziente in base alla sua risposta.
In Italia l’uso degli emoderivati per uso topico come il PRP è regolato da una legislazione molto rigida che prevede:
Se non vengono rispettate queste regole il PRP non si può fare e non viene considerato efficace.
Quando si parla di PRP il paziente entra in una legittima confusione perché le proposte “sul mercato” sono molto diverse per quanto riguarda il timing di somministrazione, la quantità di sangue sottratto, le indicazioni, il prezzo.
Per questi motivi, per confrontare due PRP, occorre che vengano considerati con attenzione tutti e tre i parametri sopra menzionati altrimenti è pura accademia.
Il dr. De Sio prepara ed utilizza il PRP in una struttura autorizzata dal Centro Trasfusionale di riferimento, con un device a norma di legge che rispetta tutti i requisiti previsti
Il PRP viene utilizzato da solo o combinato ad altre Metodiche di Medicina e Chirurgia Rigenerativa:
I GF’s ricavati dalle Piastrine sono vantaggiosi per i pazienti con Alopecia Androgenetica (A.A.) perché:
L’obiettivo è raggiungere con l’uso del PRP è rendere i capelli più forti, più strutturati in modo tale che potranno sopravvivere più a lungo e cadere di meno.
Questa indicazione è valida per prevenire e curare la caduta precoce dei capelli nei giovani e nelle donne.
Nei pazienti sottoposti a trapianto il PRP favorisce l’attecchimento delle Unità Follicolari (FU’s) e migliora le cicatrici presenti sia in caso di STRIP che con la FUE.
Altro campo d’azione da non trascurare è la gestione della caduta dei capelli nei pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia: in questi casi infatti, i capelli appaiono più sottili e più fragili.
NB. Il PRP NON FA CRESCERE I CAPELLI DOVE NON CI SONO PIÙ QUINDI NON POTRÀ MAI SOSTITUIRSI AL TRAPIANTO
In altri ambiti il PRP è utile per la guarigione delle ulcere croniche perché promuove la formazione di nuovi vasi e nel foto-crono aging.